No, non serve assolutamente a niente contrapporre al delirio anti immigrati i dati di fatto, i numeri, la logica e il buon senso. E’ uno spreco di tempo.
Non serve a niente spiegare per la miliardesima volta al cretino che abbaia contro i mitologici trentacinque euro agli immigrati e allo Stato che spende i soldi per i migranti, anziché per i terremotati, che sono tutte balle, che i migranti non prendono trentacinque euro, che sono fondi europei vincolati a quegli obiettivi. E’ tutto vero, ma inutile.
Come è inutile tirare fuori i numeri, dimostrare che gli sbarchi sono molti meno di quello che ci dicono o che l’immigrazione è molto diversa dall’immagine dei barconi che impazza nei telegiornali. O contrapporre i benefici che porta l’immigrazione al nostro sistema economico (che è pure eticamente sbagliato, come se si dovesse accogliere le persone per il nostro interesse e non perché è giusto farlo e basta). O contrastare all’isteria sulla sicurezza i dati sulla criminalità in calo e sulla debolezza dell’associazione tra criminalità e immigrazione.
E’ inutile pure raccontare le storie degli stranieri in Italia, cercando di contrapporre una narrazione diversa a quella dell’immigrato brutto, sporco e cattivo che va tanto per la maggiore.
E’ inutile, perché qui non c’è un problema di conoscenza, ma di umanità. E’ l’incapacità di riconoscere negli altri degli esseri umani come noi e pensare che mai augureremmo a noi stessi o alle persone che amiamo di essere chiusi in un lager, torturati, violentati, uccisi, annegati o banalmente lasciati in mare per giorni, com’è capitato a uomini, donne e bambini in questi giorni.
Tanto le politiche europee e quelle italiane, così come il nostro atteggiamento verso l’argomento, ripulite di tutti gli arzigogoli e delle differenti posizioni dei paesi, lo dicono in modo chiarissimo: noi quelli lì non li vogliamo. Fine. Non è questione di politica, è molto più semplice: a noi quelli lì che arrivano fanno schifo, tutti quanti, a prescindere da chi siano, quindi li trattiamo tutti di merda. Tutto qui.
Dietro a tutte le belle stronzate con cui magari ci rassicuriamo (“Non possiamo accoglierli tutti noi”), c’è semplicemente disumanità e cattiveria. Perché se considerassimo quelli lì degli esseri umani come noi, mai accetteremmo di lasciarli soffrire come facciamo. Accetteremmo mai con tanta nonchalance che un ospedale rifiutasse di curare nostro figlio, perché costa troppo?
Il punto è esattamente questo e sarebbe ora di ammetterlo: se lasciamo che questo accada e magari lo giustifichiamo pure, è perché non li consideriamo esseri umani come noi. E’ lo stesso modo in cui ragioniamo, quando giustifichiamo la scelta di bombardare un altro paese.
Certo, la maggior parte di noi si vergognerebbe a dire che sono solo dei negri di merda. Ma – magari in modo più forbito – è esattamente quello che pensiamo, nel momento in cui li lasciamo annegare perché, sai, “non possiamo mica accoglierli tutti noi”.
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