Il mio 2025, dal punto di vista professionale, è stato un anno tempestoso. Non che quello personale sia stato calma piatta, anzi. Ma sul lavoro ci sono state burrasche particolarmente impegnative. Nel mezzo, però, ci sono state anche isole di energia positiva, entusiasmo e creatività. E qualche isoletta di serenità. Non è poco, tutto sommato. Ne ho scelte cinque per raccontare l’anno che si conclude, almeno sul piano creativo e professionale.

1) Avere portato in piazza un disegnone di Zentequerente sui piccoli gesti di gentilezza quotidiana per farlo colorare a chi passava. Perché lo abbiamo fatto? Per celebrare il potere dei piccoli gesti individuali, nell’ambito di una campagna per raccontare il centro storico come un luogo (possibile) di ricostruzione di una città, partendo dalla gentilezza.

2) Avere passeggiato per Rovigo con Maurizio Nichetti, prima di andare insieme al Cinema Teatro Duomo per presentare il suo film “Amichemai” con Serra Yilmaz. Lì avrei anche dovuto condurre un’intervista, che mi ero accuratamente preparato, ma ho scoperto che… Nichetti si conduce benissimo da solo!

3) Avere conosciuto quei simpatici peperini e simpatiche peperine del Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze. Il percorso con loro è stato piuttosto accidentato e non si è concluso come volevamo. Eppure è stata in qualche modo una palestra di educazione civica, in cui imparare ad affrontare in modo costruttivo anche i momenti di difficoltà.

4) Avere festeggiato i dieci anni di Zico Coworking, proprio nella stessa sala in cui dieci anni fa ho presentato insieme a Sva il nostro “Scarafaggi” (quando ancora questo posto si chiamava CoopUp). Insieme a Federico e Serena, che l’hanno creato nel 2015, e con cui c’è da sempre un legame speciale. Evviva!

5) Essere tornato a condurre un podcast (con Radio Kappa), riprendendo un filo a cui tenevo e che avevo lasciato interrotto molto tempo fa. Il podcast è “Inciampi”, gli ospiti sono stati tutti delle piacevoli scoperte. (Qui sopra la presentazione, mentre blatero con Yarno Celeghin di Equipe Srl, Mariano Aglio di Parrucchieri Group e Paolo Mantovani di Antiche Distillerie Mantovani).
Le isolette felici potrebbero essere un po’ di più. Ci sono stati, nel mio anno di lavoro, vari momenti speciali: in molti sono stato, diciamo così, un ingranaggio in una macchina più grande. Orgoglioso di esserlo, un ingranaggio. Alcuni li ho sentiti in qualche modo “miei”, anche se non ho contribuito a crearli, altri totalmente “estranei”. In tutti ho messo sempre il meglio che potevo mettere, perché non c’è un altro modo in cui mi piaccia lavorare.
La speranza è rivoluzionaria
E il mio 2025 personale? Le tempeste peggiori sono stati i funerali: ben tre quelli di genitori di amici, a cui ho partecipato. Ci sono state, ovviamente, anche le cose belle. Alcune fanno parte di una quotidianità che per me è sempre speciale, mai scontata. Mi consente di sopportare le tempeste.
Ci sono anche le cose belle che nascono dalle cose tremende. Salutando il 2025, mi piacerebbe farlo con la canzone che ha scritto il figlio di due amici: è una dedica d’amore a sua mamma, che si sta riprendendo passo dopo passo, dopo essere stata molto male. Parla di lei, di suo papà, di cosa ha provato un figlio e di quanto grande può essere l’amore verso i nostri genitori, anche se magari non glielo facciamo sapere.
Ci dice anche che dalle tragedie possono nascere cose belle e sono la più luminosa testimonianza di quanto sia rivoluzionario sperare. La incorporo qui sotto.
Lascia un commento