Letture: “Boicottare Israele”, un’utile guida per fare della solidarietà un atto politico

Secondo un recente studio del Max Planck Institute, le vittime a Gaza sarebbero circa 100.000, mentre i superstiti sopravvivono in condizioni inumane tra città rase al suolo e dal governo israeliano arrivano appelli ad attaccarli “senza pietà”, come se ne avessimo vista, di pietà, in questi anni.

Questo, come altri massacri, avviene grazie alla sostanziale complicità di molti altri Stati, cioè di governi, aziende, persone, che banalmente contribuiscono a fabbricare, trasportare e vendere le armi con cui si fanno a pezzetti altri esseri umani.

Oggi allora il mio consiglio di lettura è questo instant book uscito per le edizioni de L’indipendente. Altro non è che un buon manuale di azione nonviolenta, basato sull’idea di “orientare le aziende verso comportamenti più etici”, come scrive nell’introduzione Francesca Albanese.

Non è solo un utile manualino per uscire individualmente dalla disperazione del non sapere cosa fare. È il manifesto di un movimento che già esiste, che coinvolge da anni migliaia di persone nel mondo, che è una collettività. Insomma, una guida per fare della solidarietà un atto politico, di cittadinanza attiva, anziché un gesto privato e solitario.

Conferma che il migliore antidoto all’ignavia o alla crudeltà dei governi è il coraggio e la solidarietà degli individui, se sanno agire insieme.

Lo leggi oggi con il pensiero rivolto al Medio Oriente, ma racconta metodi e pratiche comuni ad altri movimenti, ad altre cause, e che è facile trasporre in mille altre battaglie civili contro ingiustizie, crudeltà o altre questioni esistenziali, di cui in fondo possiamo essere piccolissima parte del problema o piccolissima parte della soluzione.

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