Letture: due o tre cose che dovreste sapere sulle nostre tradizioni

Questo è il periodo delle polemichine su Halloween, festa commerciale, d’importazione, slegata dalle nostre tradizioni.

Non credo che consigliare letture sia un rimedio efficace contro le frasi fatte e i luoghi comuni, ma può contribuire a formare tanti piccoli cagatori di cazzi che a queste frasi fatte al bar replichino con argute dissertazioni. E quindi: consigli di lettura!

Halloween. Origini, significato e tradizione di una festa antica anche in Italia, di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi

E’ nota la conoscenza enciclopedica di Eraldo Baldini sul folklore e le tradizioni italiane, che riversa non solo nei suoi sostanziosi saggi di taglio antropologico, ma un po’ in tutta la sua produzione letteraria. Il suo “gotico rurale” è popolato di demoni del mezzogiorno, mazapégul, orchi. E spiriti dei morti che ritornano tra i vivi in alcune notti “magiche” dell’anno.

Nel saggio “Halloween”, Badlini e Bellosi passano in rassegna le tradizioni legate alla notte di Ognissanti (ma attenzione: non è l’unica notte della tradizione a segnare una sorta di Capodanno, durante il quale si apre il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti): si scopre così che costumi, mascherate paurose e perfino zucche illuminate fanno parte da lungo tempo delle tradizioni popolari di mezza Italia. Ben prima dell’avvento di Halloween nella sua versione importata dall’immaginario statunitense.

C’è da stupirsi? Basterebbe considerare che gli Stati Uniti sono semplicemente… un melting pot di tradizioni di origine europea. E che nel Vecchio Continente le tradizioni di diversi popoli si sono mescolate nei secoli in modi difficili anche solo da immaginare. Lo evoca bene anche un altro bellissimo libro, “Carnevale. La festa del mondo” di Giovanni Kezich.

Insomma, ogni festa è il risultato dello stratificarsi di feste e tradizioni pagane e religiose nel corso di un tempo lunghissimo. Questo non le rende meno affascinanti, anzi. Halloween non fa eccezione: festa pagana assimilata dalla religione cattolica e poi di nuovo stravolta in festa pagana.

Quello che uccide l’anima delle presunte “tradizioni”, semmai, è il becero consumismo che ha trasformato ormai tutte le feste – perfino il Natale – in pretesti per vendere merce e sentirsi felici spendendo soldi.

A proposito del Natale…

Mi porto avanti e segnalo anche due bei libri sulla festa più importante del calendario cattolico, assieme alla Pasqua. E anche della festa più importante del calendario capitalista, dato che è il periodo dell’anno in cui si spendono valanghe di soldi per fare regali (e anche, non sorprendiamoci, quello in cui il settore non profit raccoglie la gran parte delle donazioni).

  • “Tenebroso Natale. Il lato oscuro della grande festa” di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi è una vasta carrellata delle molte tradizioni legate al Natale. Basterebbe un solo dato a farci capire come ciò che diamo per scontato sul Natale non lo è affatto: la data in cui lo festeggiamo è cambiata molte volte nel corso dei secoli. Ci mostrano anche il volto pagano di una festa che, come Halloween, segna un momento di passaggio dell’anno solare, ricco di miti, misteri e… morti che ritornano;
  • “Il presepio” di Maurizio Bettini legge con lo sguardo di un filologo la rappresentazione sacra presente in moltissime case nel periodo natalizio. E ovviamente ci sorprende, svelandoci quanto poco di scontato c’è in ciò che sappiamo della nascita di Gesù: è veramente nato in una grotta? O in una capanna? Perché è stato deposto in una mangiatoia? Perché era circondato da un bue e da un asinello? Quanti erano i re magi?

Insomma: cos’è veramente il Natale? Perché si festeggia il 25 dicembre? Perché la nascita di Gesù è stata raccontata nel modo che conosciamo? Le risposte a queste e cento altre domande non sono scontate, né semplici da comprendere. Ma spesso sono proprio le domande l’evento più appassionante, se offrono la possibilità di iniziare un viaggio a ritroso nel tempo e nel cuore delle nostre feste.

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