Cantautore, romanziere, saggista, fumettista: le molte vite di Gianfranco Manfredi

Cantautore, romanziere, saggista, fumettista. Mente vivacissima e penna felice, spesso meravigliosamente polemica. Il suo profilo Facebook era una delle poche cose che valesse la pena leggere nella cloaca social. Quante vite si possono raccontare di Gianfranco Manfredi, morto ieri all’età di appena 76 anni?

Ho per lui un affetto particolare, dovuto non solo alla gioia con cui ho letto quasi tutto quello che ha scritto (impresa impervia leggere davvero tutto tutto tutto quello che la sua penna fecondissima ha saputo donare al mondo). Ma anche ad una corrispondenza andata avanti per anni, unico scrittore con cui ho scambiato così assiduamente e-mail: scambi di pensieri legati all’ultimo fumetto o romanzo uscito, che spesso divagavano in considerazioni più ampie. Del resto le storie che Gianfranco Manfredi sapeva raccontare erano come lui: profonde e leggere, drammatiche e divertenti, avventurose e politiche, zeppe di conoscenza e visionarie fino al delirio.

Io l’ho conosciuto come scrittore e poi come fumettista grazie al suo meraviglioso, rivoluzionario Magico Vento, il primo fumetto Bonelli a raccontare il West partendo dalle vite degli indiani Lakota, coniugando accuratissima documentazione storica e visioni da film horror.

Così erano in genere i suoi fumetti, ma anche i suoi romanzi, legati dal fil rouge dell’amore per la storia ottocentesca e per la letteratura gotica. Fil rouge che attraversava romanzi come “Magia rossa” o “Il piccolo diavolo nero” (ne cito due che ho amato molto), ma anche le serie a fumetti “Magico Vento“, le bellissime miniserie “Volto Nascosto“, Shanghai Devil“, ma vorrei citare anche la brevissima e ottima “Coney Island”, e infine la serie “Adam Wild“, ambientata in Africa.

Non si esauriva certo tutto qui, perché Manfredi sapeva spaziare quasi senza limiti, sapendo narrare magistralmente gli anni Settanta (splendido il suo saggio “Ma chi ha detto che non c’è” dedicato al fatidico 1977) così come la Spagna del Seicento de “L’inquisitore” (che a sua volta richiama temi toccati in “Limpieza”, racconto della raccolta “Ultimi vampiri”).

E non era uno spaziare solo come set spaziotemporali. Le storie di Manfredi erano sempre qualcosa di più di una storia. Ne “L’inquisitore” si trovava neanche tanto sottotraccia una dissertazione filosofica sul libero arbitrio. “Shanghai Devil” rifletteva sulle maschere, sui loro usi e sul loro rapporto con le sfaccettature delle nostre personalità. Molti, molti anni fa, Magico Vento mi aveva ispirato un piccolo saggio sul tema sottotraccia del “doppio” (uscì sul suo sito, oggi lo conservo qui). E poi c’erano i mille costumi, lingue, tradizioni, storie e leggende di popoli: per un lettore curioso anche solo un decimo di quanto lo era lui erano porte che si aprivano verso nuove esplorazioni.

Scrivergli le mie impressioni sulla sua ultima storia pubblicata significava ricevere quasi sempre e-mail fitte di considerazioni illuminanti e imprevedibili, che potevano riguardare questioni, appunto, filosofiche, ma anche considerazioni sull’andamento e le prospettive del fumetto.

E sapeva essere “serio” e allegrissimo insieme, con un’ironia tutta sua, tagliente ed elegante, una cifra stilistica. (Anche per questo ho scelto in copertina la simpatica foto di gioventù che campeggiava sul suo sito anni fa, poi abbandonato per passare ai social, dove poteva dialogare con i lettori, mentre la foto sotto, serissima, lo ritrae attorniato da libri e fumetti).

Ha vissuto mille vite, Gianfranco Manfredi, e le ha vissute fino in fondo, con una pienezza invidiabile. Mille vite che sono anche quelle delle sue creature, il visionario Magico Vento con l’amico Poe, l’adorabile, fragile Ugo di “Volto Nascosto” e “Shanghai Devil” e, l’ultima serie nata dalla sua prolifica penna, l’eroe tutto d’un pezzo Adam Wild.

E per quanto sapere che non c’è più, che non ci sarà più, sia davvero doloroso, quelle mille vite mi sembrano oggi ancora così vive da consolare almeno un pochino di questa smisurata perdita per la letteratura, il fumetto, la cultura.

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