Un narratore al servizio dei bambini: Vanessa Roghi, “Un libro d’oro e d’argento”

I libri di Vanessa Roghi li avevo adocchiati da tempo, ma la spinta a leggerne uno mi è venuta dopo averne ascoltato un appassionato intervento a Reggio Emilia, al Festival di Emergency. Un piccolo aneddoto, per rimarcare l’utilità di uscire dalla “bolla” del tran tran quotidiano e andare a zonzo a esplorare paesaggi nuovi. Così mi sono convinto a leggere “Un libro d’oro e d’agento”, uscito quest’anno e dedicato alla geniale “Grammatica della fantasia” che Gianni Rodari scrisse come sintesi di molte attività di ascolto, dialogo, condivisione con i bambini.

La “Grammatica della fantasia” di Rodari

“Un libro d’oro e d’agento” racconta come nasce la “Grammatica” di Rodari, le discipline in cui affonda le radici e l’influenza della sua opera. Con una visione ampia e complessa, ci rammenta la profondità della scrittura di Rodari, che rimanda a studi di linguistica, alla passione per le tecniche surrealiste, ma anche alla passione politica dell’autore. Il quale rimarca che “la realtà è un’inesauribile fonte di storie a saperla guardare con gli occhi giusti” e grazie a strumenti come “curiosità, attenzione al proprio tempo, fantasia”.

La fantasia per Rodari non è fantasticare a vuoto con la testa tra le nuvole, ma la capacità di “immaginare cose che ancora non esistono”, che appartiene al mondo dei poeti, quanto a quello degli scienziati. E’ la volontà di “non limitare le possibilità dell’assurdo” per aprire strade nuove, inesplorate.

Il lavoro sulla lingua, ci dicono Rodari e Vanessa Roghi, è un lavoro essenzialmente politico: le lingue possono cambiare il mondo. E imparare a giocare con le parole significa sviluppare e allenare uno sguardo critico sul mondo. E’ così e solo così che una società può progredire.

La creatività come metodo

Nel ricostruire la genesi della “Grammatica della fantasia”, Vanessa Roghi sottolinea la sua caratteristica di essere progettato da Rodari per dare strumenti e un metodo. Non mera teoria, ma un vero e proprio manuale, zeppo di esercizi per passare presto alla pratica.

Rodari pensa che la creatività si possa allenare con metodo. Non è certo il solo, ma è tra i pochi del suo tempo a pensare che questo metodo possa essere trasmesso anche ai bambini.

Rodari crede nei bambini e, cosa ancora più importante, si mette al loro servizio. E’ una piccola rivoluzione in una società in cui, come sottolinea l’autrice il servizio è svilito, specie se non ha un ritorno economico.

Uno scrittore al servizio dei bambini

Con la “Grammatica” Rodari celebra non solo la capacità di immaginare dei bambini, ma la caduta di un confine tra la letteratura dei grandi e quella dei bambini. Convinto che “le fiabe sono vere, perché le emozioni sono vere” e che il mondo infantile debba avere un diverso spazio, non solo nelle etichette letterarie, ma nella società.

I bambini diventano protagonisti con il loro mondo e con la loro capacità di narrare il mondo, quindi di costruirlo.

Quello che il libro ci svela è in qualche modo anche il lato umano di Rodari, inscindibile del resto dalla sua opera: lo scrittore capace, appunto, di mettersi al servizio, anziché dispensare lezioni. Con una caratteristica rara – l’umiltà – che solo pochi, immensi letterati possono ambire a possedere.

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