Otto “Promesse elettorali” per superare la noia della solita propaganda

Le mie false didascalie per la mostra “Un’altra verità” sono il mio esperimento più strutturato (finora) di narrazione su formati inconsueti. Ma c’è un piccolo precedente: nel 2018 ho scritto un breve contributo ad uno spettacolo, “Promesse elettorali, portato in scena da un collettivo capitanato dall’associazione Cantieri Culturali Creativi.

Non un capolavoro della letteratura, ma un tassello in un’opera che, secondo me, aveva valore soprattutto per il percorso che l’aveva generata. L’idea era di riunire vari creativi rodigini (o casi umani come me), per proporre “qualcosa di diverso” in campo culturale. Quel “qualcosa” furono piccoli incontri, spettacoli e iniziative poco spettacolari e magari non particolarmente riuscite, ma quanto meno sperimentali e audaci.

Le mie otto promesse elettorali partivano da un’idea: dato che in ogni campagna elettorale si promettono sempre le stesse cose vuote e (purtroppo o per fortuna) in genere incompiute, perché non deragliare direttamente nel surreale e almeno divertire il povero elettore? Come spesso capita, non ho potuto vedere come è stata portata in scena la mia lista di promesse elettorali, perché… mi sono dimenticato la data dell’evento.

Tutte le promesse elettorali

  1. Sicurezza. Va identificata con assoluta urgenza una categoria sociale su cui far convergere odio e  rancore dei cittadini. Al vaglio: gli insegnanti di storia dell’arte, i balbuzienti, i netturbini che passano con lo sparafoglie alle cinque del mattino.
  2. Economia. Saranno abolite tutte le accise esistenti, a partire dalle più ridicole e desuete come quella per la guerra all’Etiopia. Per finanziare questa misura, introdurremo nuove accise, ma pensate in previsione di eventi futuri: le prossime alluvioni in Ligura e Calabria, il prossimo terremoto in centro Italia, la prossima campagna militare in Medio Oriente.
  3. Salute. Sui vaccini*, sarà introdotta la facoltà di scegliere quanti e quali vaccini inoculare ai propri figli, in base ai propri gusti personali. Si potrà anche decidere la quantità di ogni singolo vaccino: tutto, mezzo, un quarto, giusto un assaggino, un cincinìn. Prevista anche la facoltà di svaccinarsi, presentando domanda in carta semplice all’apposito ufficio istituito presso le Ulss.
  4. Territorio. Terremoti, inondazioni, grandi disastri naturali, sono tragedie che causano innumerevoli vittime e spingono l’intero paese a unirsi nella commozione e nella solidarietà, oltre che un potente strumento di promozione dei territori: chi conoscerebbe paesi insignificanti come Amatrice, se non fosse stata rasa al suolo da un terremoto? In ragione di ciò, sarà pianificata almeno una catastrofe l’anno, a cui sarà dedicata adeguata copertura televisiva, ma anche un apposito ufficio marketing (per la produzione di campagne di raccolta fondi, gadget, magliette dell’evento) per destinare risorse agli interventi di protezione civile.
  5. Politica estera. L’esplorazione degli oceani è stata interrotta troppo presto. Ma siamo davvero sicuri che non esistano continenti inesplorati, con risorse da sfruttare e popoli da soggiogare? Sarà attrezzata una flotta di caravelle, incaricata di navigare verso ovest alla ricerca di nuove terre da esplorare e colonizzare.
  6. Scuola. La carenza di risorse costringe a ripensare al nostro modello scolastico, ricercando innovative fonti di finanziamento, anche avviando coraggiose partnership con il privato. Ad esempio, negli asili nido i bambini potranno trascorrere alcune ore svolgendo semplici lavoretti manuali – utili anche sotto il profilo educativo – come l’assemblaggio di microcomponenti per l’industria hi tech, mansione che richiede manine piccole e un certo grado di precisione. I proventi di questa attività consentiranno di alleggerire le rette scolastiche per le famiglie.
  7. Cultura. Per favorire una maggiore fruizione della ricchezza culturale italiana, musei e archeologici saranno oggetti di interventi di restyling, per consentire ai visitatori di percorrerli in automobile.
  8. Partecipazione. Sarà proposta una nuova legge elettorale, che cambierà radicalmente le modalità di voto: anziché barrare il simbolo, dovranno redigere un breve testo libero, in cui raccontano quale lista intendono sostenere e perché. I migliori dieci saranno scelti da una giuria di esperti e considerati utili per la formazione del nuovo governo.

Note:

* Siamo nel 2018 e la polemica di turno è sui vaccini per i bambini, su cui si costituisce un vero e proprio movimento, molto sottovalutato, antipasto della grande caciara sui vaccini anti Covid-19.

La foto di copertina, in cui si vedono alcuni momenti salienti dello spettacolo è disinvoltamente rubata dal profilo Facebook di Romina Zangirolami, coordinatrice del tutto.

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