Non ci sono molti scrittori, tra quelli in attività, capaci di indurmi all’acquisto compulsivo e, una volta tornato a casa con il libro sottobraccio, abbandonare ciò che stavo leggendo per buttarmi a capofitto nel nuovo arrivato.
Guido Conti ha questo singolare potere. Sarà che “Quando il cielo era il mare e le nuvole balene” mi ha saputo emozionare e coinvolgere come capita di rado ad un libro, anche grazie alla scrittura sempre in stato di grazia.
Due qualità di Guido Conti
“La siccità”, appena pubblicato da Bompiani, non ha deluso le aspettative, confermando due qualità di Conti: innanzitutto l’amore per la terra, che è amore non solo per un’area geografica, ma anche per la letteratura indistricabilmente intrecciata a quel territorio.
Terra che nelle storie non è mera scenografia, ma a tratti protagonista delle vicende. Come l’Oltrepo flagellato dalla siccità in questo libro, popolato di animali impazziti, umani incattiviti, boschi rinsecchiti, sciami di api assetate.
L’altra qualità di Guido Conti è la scrittura agile e limpida, che fluisce leggera e scorrevole come un fiume vivo.
A margine, ho avuto il piacere di intervistare Conti anni fa, per un bel numero della rivista REM. Lui parla esattamente come scrive, e viceversa: un fiume vitale, semplice e diretto, colto e profondo.
La siccità che inaridisce i cuori
La siccità del titolo permea la storia, è resa palpabile dalla scrittura. Sembra, leggendo il libro, di sentire il crepitare delle foglie morte nei boschi o il prurito della polvere sulla pelle. Ma anche la frustrazione dopo una pioggia scarsa o una grandinata che devasta le vigne.
Pagina dopo pagina, la siccità genera uno stato di inquietudine e alla fine spinge uomini e bestie fino alla follia e alla rabbia. Perché a inaridirsi non è solo la terra, ma anche i cuori di chi con quella terra vive quasi in simbiosi.
Racconta di quando saltano gli equilibri: quelli tra le creature viventi, ma soprattutto quelli antichi e saggi tra l’uomo e la natura. Trasformandosi nel caos di una lotta crudele, tutti contro tutti: uomini contro bestie, uomini contro uomini.
Infine “La siccità” è prima di tutto la storia di Andrea, un ragazzino, che in questa estate atroce si confronterà con la figura del padre, cercherà sé stesso e scoprirà che la salvezza in un mondo crudele si può trovare in un gesto di pietà.
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