Non credo di essere l’unico che scrive cose con la speranza che quelle cose semplicemente vengano lette. Almeno spero di non esserlo.
Per questo sono particolarmente felice di essermi impuntato fino all’ultimo per non essere presente all’inaugurazione di “Un’altra verità“, la mostra ideata con la fotografa Cristina Sartorello e con Giampaolo Gasparetto di Ca’ Cornera. Mi sarebbe sembrato di togliere energia alle sette stranissime storie sul Delta, a quel clima tra leggenda e follia che abbiamo provato a costruire.
L’unica cosa che mi dispiace, in fondo, è non essermi intrufolato tra il pubblico, per sentire come la brava Lara Mantovani avrà letto queste storie di fenicotteri arrosto, di culatelli usati come strumenti di tortura e di uno sfumato concerto dei Beatles nel Delta. Un privilegio riservato a quel manipolo neanche tanto scarno di audaci che sono andati ad ascoltarla.
Di una cosa, invece, sono contento: che tutti i riflettori se li sia presi Cristina Sartorello, che credo li apprezzi più di me e, in ogni caso, meritava più di me. E che questa mostra sia stato un pretesto per parlare di Ca’ Cornera, luogo magico che prima o poi visiterò anche io.
Per ora è già bello esserci stati con le mie parole.
In queste foto, il momento dell’inaugurazione e qualche scorcio dell’allestimento.
Della mostra, in ogni caso, ho ricevuto diversi commenti da quei tre o quattro che l’hanno vista, sia all’inaugurazione che nelle settimane successive.
Come questi commenti lasciati sul libro dei visitatori, evidentemente persone dal palato forte.
Per i palati più forti c’è anche una delirante intervista a Delta Radio, in cui io e Cristina sproloquiamo ai microfoni del paziente Paolo De Grandis. Si può ascoltare qui sotto.





