Cosa sono questi oggetti? Che luogo è questo? Chi è questa persona?
Da queste e altre domande nascono le storie. E io queste storie ho provato a immaginarle proprio così: osservando degli scatti fotografici, facendomi delle domande e trovando le risposte meno scontate.
Le foto sono quelle dell’amica Cristina Sartorello, che mi ha lanciato questa sfida, in tandem con Gianpaolo Gasparetto, ideatore di Ca’ Cornera, stazione di sosta nel cuore del Delta del Po.
Ne è uscito quasi per caso “Un’altra verità”, piccolo e stralunato esperimento narrativo, in cui le sei o sette storielle folli e imprevedibili che ho scritto diventano altrettanto folli e imprevedibili didascalie di immagini del Delta.
“Un’altra verità” per una volta non è un libro. Sarà una mostra aperta a tutti, negli spazi di Ca’ Cornera, dal 2 al 25 aprile.
Le fotografie di Cristina Sartorello
Ben prima di diventare fotografa, Cristina Sartorello è stata una bambina, che ha trascorso lunghe incursioni nell’estremo delta del Po al seguito del padre, come racconta Gasparetto nella presentazione della mostra.
Nei labirintici meandri del Delta ha saputo orientarsi “con una luce negli occhi, cruda e disincantata, attenta a percepire l’intima essenza delle cose. Conoscerla meglio anche dal punto di vista umano”. Conclude Gasparetto: “Traspare, nelle proprie scelte di vita, la sua eclettica trascinante presenza nel ballo della vita”.
Cristina Sartorello ha la passione per la fotografia, s’è capito, e la declina non solo negli scatti, ma anche in continue visite a mostre ed eventi, di cui è instancabile autrice di recensioni, a partire dalla rivista REM, in cui ci siamo conosciuti.
Le sue fotografie nel granaio di Ca’ Cornera sono un elemento chiave di un’escursione in un territorio inedito, in cui la libertà creativa abbatterà i confini tra reale e irreale, vero e falso, sogno e incubo.
Le didascalie di Francesco Casoni
In “Un’altra verità” il mio ruolo è, per usare ancora le parole di Gasparetto, di “insolito Virgilio”. Con la differenza che le storie che ho scritto non guidano l’esploratore alla scoperta del delta del Po, ma lo trascinano invece fuori strada, in un territorio immaginario, visionario e in cui tutto può succedere.
Il rimando esplicito è a “Le mille verità”, il mio primo romanzo, e alle false notizie di cronaca prodotte per cazzeggio dall’annoiato protagonista. Ma anche a quella “Guida turistica alla Rovigo immaginaria” iniziata molti anni fa in un blog, diffusa in un paio di versioni provvisorie e tuttora in fieri.
I racconti di “Un’altra verità” prendono le mosse dalle foto di Cristina Sartorello, ma ne stravolgono il senso: nel Delta che immaginano ci sono locali che servono gabbiani ripieni di polistirolo, assurdi parchi tematici costruiti sfruttando bambini, improbabili varianti locali del culatello (e loro usi non solo gastronomici) e via narrando, un parossismo sempre più scevro da pretese di verosimiglianza.
Che è anche un’occasione per ridere (ed è molto liberatorio) di molti cliché sul nostro delta del Po e delle sue mille magagne.
Per un incidente del destino, questa mostra nata per caso mi ha riportato ad un tema a cui ho dedicato la mia tesi di laurea: il supposto potere delle immagini di rappresentare la realtà.
“Un’altra verità” di Cristina Sartorello & Francesco Casoni
Dal 2 al 25 aprile 2023, Ca’ Cornera, stazione di sosta nel delta del Po – Porto Viro (www.cacorneradeltapo.it)
Inagurazione della mostra domenica 2 aprile, ore 16.30. Con la partecipazione di:
- Cristina Sartorello, fotografa
- Fabio Bellettato, presidente Italia Nostra Rovigo
- Lara Mantovani, letture
Ingresso libero, su prenotazione: tel. 0426 325457 – 348 7157940
Marzo 2023 Gianpaolo Gasparetto

