E’ stata una settimana abbastanza folle, in cui si sono incastrate mille cosette di lavoro, tra cui l’inaugurazione del cinema Duomo. Tra le cosette da incastrare, la presentazione de “I giorni delle cicale” alla Fionda di Davide.
Premessa d’obbligo per dire che sono arrivato a questo nuovo “incontro con l’autore” abbastanza frastornato, con la testa agitata dietro a mille pensieri. Ci sono quasi piombato dentro, sperando di avere tutto sotto controllo. E per fortuna sono stato supportato da amici capaci di reggermi il gioco.
Uno dei miei luoghi del cuore
Ci tenevo a questa presentazione, soprattutto per la location a cui sono affezionato: la bottega del commercio equo e solidale “La Fionda di Davide”, che bazzico dalla fine degli anni Novanta, quando era in via don Minzoni, per poi spostarsi dalle parti di via X luglio. Oggi si trova in via della Tecnica, 10, appena fuori dalla Tassina, a fianco della sede della cooperativa sociale Porto Alegre, che la gestisce.
A parte esserne acquirente degli ottimi prodotti, con la Fionda ho un rapporto di amicizia e collaborazione che è evidentemente legato alla mia precedente vita professionale al Centro servizi volontariato. L’amicizia è con le persone che ne fatto parte: Francesca, Franca (che alla bottega c’è arrivata consigliata da me, a dire la verità), Christina (con cui ho anche condiviso un pezzo di strada in Emergency) e Carla. E’ con lei – effervescente e logorroica almeno quanto me – che sono nate negli anni molte idee su cose da fare. Inevitabile che fosse proprio lei ad invitarmi a presentare il libro da loro. Non ci è voluto molto a convincermi.
Amici e complici
Con me, in questa nuova tappa di un “book tour” sempre in divenire, c’era nuovamente l’amico Enrico Buoso, con la sua chitarra, già rodato a “Voci per la Libertà“. Ancora una volta a proporre una vera e propria colonna sonora della storia, con un tema per ciascun personaggio.
E per la prima volta anche Chiara Galdiolo, attrice e attivista di REM, che ha letto alcuni dei passaggi più importanti della storia. Li ha letti così bene, che ascoltare la sua evocazione dell’incontro tra Nevio e Alì mi ha emozionato fino ad avere l’occhio lucido. Non mi aveva emozionato così nemmeno scriverlo.
Credo che, se questo incontro non è deragliato in un mare di disordine, sia stato soprattutto grazie a questo piccolo team, che mi ha aiutato non poco a gestirlo in corsa.
E il book tour prosegue
L’ultimo appuntamento di questo book tour è già in calendario per martedì 21 dicembre, alle 18.00 ad Adria. Finalmente approdo nella città di Apogeo editore e di REM, dove con rammarico non ero mai riuscito a presentare “Le mille verità”.
Di Adria – cittadina agrodolce o, comunque, con cui ho da sempre un rapporto agrodolce – mi piacerebbe scrivere più avanti, a ridosso di quell’appuntamento (sempre che un’impennata di contagi non ci costringa a rivedere i nostri piani). Ci vediamo ad Adria. Anzi, per dirla meglio, in Adria.



