La società della vendetta

Fermi tutti, c’è un nuovo bersaglio a cui indirizzare il nostro rancore, questa settimana: è la sessantenne friulana, che i titoli di giornale hanno già soprannominato “baby pensionata record”.

La sua colpa? Ha iniziato a lavorare a 14 anni, dopo 15 anni s’è stufata e a 29 anni è andata in pensione. Come sottolineano i vari articoli-fotocopia letti qua e là sui giornali (sempre più indirizzati verso i toni della stampa scandalistica), la signora in 35 anni ha percepito ben duecentomila euro dallo stato.

Calcolatrice alla mano, si parla di 400 euro al mese. Una vergogna. Uno schifo. Quanto basta per puntare il dito contro la solita piaga dei “baby pensionati”, che sbucano fuori ogni volta in cui si discute della situazione economica del paese.

Poco importa che questa nababba abbia impegnato 35 anni a incassare quello che un direttore generale di una Ulss guadagna in un paio di annetti.

I baby pensionati costano all’erario poco meno di 10 miliardi l’anno. Le spese militari previste nel 2018, invece, ammontano a 25 miliardi, cifra cresciuta costantemente in anni recenti. Ma che – strano, vero? – non desta altrettanto scandalo.

Perché i baby pensionati sono al centro del dibattito pubblico? Perché ci serve qualcuno contro cui sfogare il rancore di chi in pensione non andrà mai. 

Del resto, mi pare che siamo diventati questo: una società dell’astio, del rancore, del desiderio di vendetta.

La maestra ha augurato la morte ai poliziotti in piazza? Licenziatela! La funzionaria pubblica ha scritto cose indegne contro i no vax? Cacciatela! Uno delinque? In galera e buttare via la chiave.

Tutte cose che non servono a nulla, perché c’è questo fatto: la vendetta non serve a nulla. Ma ormai i nostri stessi rappresentanti ragionano così in politica internazionale, seguendo le logiche della ritorsione e della vendetta. Perché dovremmo stupirci se anche il popolo, che nel rancore e nell’astio ci sguazza da tempo, ha preso la stessa, quallida e pericolosa deriva?

Frankenstein._Folla_inferocita.jpg

Lascia un commento

Blog su WordPress.com.

Su ↑

Scopri di più da Basso Veneto

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere